lunedì 19 marzo 2018

Facebook affonda in borsa per lo scandalo Cambridge Analytica

Facebook e Zuckenberg dicono di non saperne niente.

Ma di fatto è successo: la Cambridge Analytica, una società apparentemente con scopi di ricerca ma in realtà al servizio di Steve Bannon, il think tank di Donald Trump, è stata accusata di rilevare dati sottoposti a privacy durante la campagna elettorale di un anno fa e di usarli per "condizionare le opinioni dell'elettorato".

Come?

Usando la piattaforma Facebook e le miriadi di app e giochini che trovate nella bacheca e che FB vi propone in continuazione.

L'articolo che spiega in breve cosa sia successo lo trovate QUI.

La cosa ora è diventata di dominio pubblico ed ha avuto pesanti risvolti economici: le azioni di Facebook hanno fatto un tonfo in Borsa, collezionando perdite pesantissime.

Noi pensiamo che FB faccia anche di peggio e riferiamo soltanto quello che qualcuno ci ha detto in privato qualche giorno fa. Giudicate voi.

Una persona di nostra conoscenza dopo un diverbio immotivato con l'ennesimo "guru da internet" su Facebook decide di togliersi ed attiva la procedura di cancellazione dell'account. Questo accadeva approssimativamente TRE ANNI FA.

Via. L'account non esisteva più e secondo Facebook tutti i dati erano stati cancellati dal sistema.

Qualche settimana fa, questa persona si iscrive usando la stessa email, ma con un nome ed un numero di cellulare completamente diversi, generando (NOTATE BENE...) un ACCOUNT APPARENTEMENTE COMPLETAMENTE DIVERSO.
Questo perchè alcuni giochi on line richiedono l'iscrizione a Facebook per abilitare dei nuovi livelli o opzioni.

Dopo un po', con grande sorpresa del nostro amico, Facebook comincia a riproporgli luoghi e amici del vecchio profilo, che il Social aveva spergiurato essere stati cancellati.

In parole povere: il sospetto era che in realtà Facebook faccia profiling e che i dati sensibili non vengano affatto cancellati e che l'algoritmo, attraverso una serie di parametri, sia in grado di correlare anche il nuovo account con il profilo "cancellato".

Inquietante?

Beh... fate bene a preoccuparvi.

giovedì 1 marzo 2018

Segnala il Ban: FACEBOOK censura anche la venere di Willendorf

Ebbene si.

Dopo aver censurato chi porta il cognome Negro (non scherziamo affatto: chi ha questo cognome politicamente scorretto è pregato di cambiarlo...) la demenza del Social più (in)famoso del mondo raggiunge anche l'arte.

E censura la venere di Willendorf, uno dei reperti archeologici più famosi del mondo, perchè ritenuto un "contenuto volgare".

giovedì 4 gennaio 2018

Segnala il Ban: Se provi a postare le statistiche sui crimini dovuti all'immigrazione, Facebook ti BANNA.

Una nostra amica ha preso ben 30 giorni di ban per aver postato un sunto delle statistiche della polizia di un länder tedesco.

Tali statistiche mostravano chiaramente che certi "migranti" provenienti da certi posti e di una certa religione delinquevano più di altri, mostrando significativi incrementi nel rateo criminale pur essendo, in percentuale, un numero esiguo.

La Verità a Facebook non piace.






Ovviamente il post è stato rimosso. Dovesse mai capitare che qualcuno legga qualcosa di intelligente?

giovedì 28 dicembre 2017

Segnala il Ban: Come ti disattivo il profilo parte 2

Anche se avete blindato con la privacy la vostra bacheca, avete selezionato gli amici, evitato le parole chiave, esiste sempre il pericolo che, intervenendo in talune bacheche, i vostri interventi siano sgraditi per millemila motivi.

Se non possono bannare i post sulla vostra bacheca, possono sempre segnalare il vostro profilo. Perchè è pubblico.

Un nostro lettore ci ha inviato degli screenshots per illustrare la sua situazione.

Senza aver postato nulla di particolare si è trovato, non appena ha acceduto al suo profilo, questa richiesta: 



mercoledì 20 dicembre 2017

Segnala il Ban: Facebook, se critichi critichi il TPI ti bloccano.

Il generale Slobodan Praljak, suicidatosi in diretta subito dopo
la lettura della sentenza che lo condannava per crimini di guerra.







La guerra dei Balcani è stata sporca.
Molto più delle guerre mondiali.
Perchè intrisa di odio etnico e religioso come poche altre. Forse il Medio Oriente riesce a fargli concorrenza.

I criminali ci sono stati da tutte le parti: sia Croata, che Serba, che Kosovara.

Ma ad essere processati in prevalenza sono stati quei Serbi, quei Croati o quei Kosovari colpevoli di non essere mussulmani e di essere nell'orbita russa piuttosto che della NATO.
Non si vuole assolutamente sminuire il ruolo, però, delle milizie nei vari eccidi.
Ci sono stati. Con migliaia di vittime inermi. Cosa che in guerra non dovrebbe mai succedere, quando le armi purtroppo fanno il discorso per tutti.

domenica 17 dicembre 2017

Segnala il Ban: Facebook banna il giornalista Sebastiano Caputo

Ci segnalano che è stato bannato per 7 giorni il giornalista Sebastiano Caputo da Facebook. Cosa sia successo prova a spiegarcelo lui da una pagina di blog. Eccola:

sabato 16 dicembre 2017

Segnala il Ban: Debora Fait ed i Community Standards di Facebook

Riprendiamo alla bacheca di una amica che cita, a sua volta, Lisa Piccolo che, a sua volta, riprende un post dalla pagina di Debora Fait.

L'incipit del post originale


Segnala il Ban: Il Video della BBC fa più vittime di Katrina

Segnaliamo che il video della BBC sulle conversioni forzate all'Islam nell'isola di Sumatra (che potete vedere QUI) frutta a CHIUNQUE lo pubblichi su Facebook il ban immediato.

Al momento, l'unica scusa addotta è che viola i fantomatici "Community Standards" perchè mostrerebbe "immagini di nudo e atti sessuali".

Sappiamo che la violazione contestata è solo una scusa, perchè siamo quasi sicuri che se la BBC si fosse occupata degli indigeni del Borneo, gente che difficilmente gira in giacca e cravatta nella giungla, e non di un argomento spinoso come l'Islam e il tema delle conversioni forzate ad esso, Facebook non ci avrebbe trovato nulla da ridire.

L'idea che al BBC sia la succursale di Youporn ci sembra francamente demenziale.

venerdì 15 dicembre 2017

Dal Blog l'Egoista: Dissenso e Satira

Di Barbara di Salvo

Ormai siamo in campagna elettorale e la censura su FB si fa sempre più pressante e ai limiti dell’assurdo, ma la strategia non è affatto assurda, è vecchia come l’uomo e la ricerca di potere.
Oggi, l’ennesimo incredibile blocco di un interessante reportage della BBC  mi ha fatto tornare in mente un pezzo che avevo scritto tempo fa per un bellissimo libro dell’associazione Dito nell’occhio, Parole in libertà.
Lo so che è lungo, ma ve lo ripropongo perché vale la pena capire quanto sia pericolosa questa strategia.

Segnala il Ban: Posti foto storiche sulla Shoah? Vieni bloccato.

Stiamo cercando i dettagli, ma sembra che la signora Silvia Grocchi sia stata bannata da Facebook per un motivo assurdo.

Lo spiega lei stessa, attraverso una schermata (ci scusiamo per la scarsa qualità, ma è una schermata fotografata con un cellulare):



Il testo recita: "Sono stata bannata per 24 ore per aver pubblicato in un gruppo dedicato alla Shoah una foto storica di una donna che era stata sottoposta ad esperimenti medici dai nazisti ad Auschwitz".

Segnala il Ban: Per Facebook la BBC è un sito porno.

Forse è tirata per i capelli, forse no.

Fatto sta che la BBC è conosciuta per la completezza e la morigeratezza dei suoi servizi giornalistici. Eppure al momento per Facebook il video contenuto in questo articolo del sito BBC On Line, viene implacabilmente rimosso con la seguente motivazione:


mercoledì 13 dicembre 2017

Segnala il Ban: Facebook e l'Orsetto Ricchione

La segnalazione, firmata, ci arriva via email ed è particolarmente esilarante, raccontata con garbo dal signor G.F.



Febbraio 2016, Festival di Sanremo, per motivi professionali stavo seguendo l’evento e per avere un quadro generale, in particolare sul gradimento delle diverse canzoni, leggevo i commenti del pubblico su Facebook e Twitter. Durante questa edizione sono saliti sul palco diversi cantanti con in mano alcuni nastri colorati per manifestare il loro sostegno alla legge sulle unioni civili, allora in via di esame al Parlamento.